Piove, ho lasciato l’ombrello in casa ma ormai sono in strada, corro verso la macchina … dove cazzo ho parcheggiato la macchina? Già il lavaggio strade, devo fare 600 metri sotto questa pioggia che aumenta ad ogni mio passo e non c’è neanche un tetto che mi protegga. Dove ho messo la chiave? Frugo nella borsa, mi cade di tutto, compresa quella lettera che conservo ancora (perché in fondo ci spero sempre), è tutto bagnato, anche i fazzoletti di carta, carta bagnata. Entro nell’auto, è tutto appannato, accendo, accendo, accendo e alla fine si decide, ma non posso partire se quest’aria non si sbriga a schiarire il parabrezza. Non faccio in tempo a mettere la freccia che un auto dietro mi suona … neanche ti concedono l’intenzione di uscire dal parcheggio. Pioggia e code, formaggio e pere, fichi e salame, dovevo fare la spesa ma con tutta quest’acqua non ce la farò mai. Arriverò in ritardo al lavoro, limitante traffico. Non vedo un cazzo, ma tanto chi si muove? Sono incastrata come gli altri che suonano, suonano, perché suonano? Il clacson strumento maschio, suoni per dimostrare che ce l’hai più lungo? Per chi suona la campana? Suona, suona, suona … è la sveglia. Devo alzarmi è tardi, ma quanto avrà suonato? Non me n’ero accorta e adesso non ho il tempo di fare colazione. Scendo di corsa, piove, non ho un ombrello. Cerco la macchina, ma dov’è la macchina? Già il lavaggio strade … devo fare almeno 600 metri senza un tetto che mi protegga. Dove ho messo la chiave?

La velocità è ormai lamento che porterà alla morte di questo impazzito mondo”. Gianni Bellini bellinimusic.it

3 risposte a “Limitante traffico”

  1. ahahah e pensa che c’era chi cantava sotto la pioggia saltando nelle pozzanghere

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    1. Quello aveva svoltato 😉

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      1. ahhaha già (alla neuro)

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